Il significato letterario della parola accoglienza è ricevere qualcuno, concedere una buona ospitalità, stabilire un rapporto basato sulla fiducia. L’accoglienza è u n processo complesso influenzato da molti fattori tra i cui : rapporti interpersonali, il confort ambientale, le informazioni che ci si scambia e tutto ciò dipende dagli Operatori e dall’organizzazione del lavoro. Gli operatori sanitari ed in particolar modo gli infermieri, sono a contatto costante con le persone che hanno bisogno di assistenza e devono stabilire con loro relazioni di qualità per consentire all’ individuo di esprimersi liberamente senza il timore di essere giudicato o rifiutato! Il paziente da questo primo impatto deve ricevere un impressione positiva in quanto il “ sentirsi considerato” fa si che acquisti fiducia e collabori positivamente al programma terapeutico. Viceversa il paziente che ha paura si chiude e non collabora e i risultati terapeutici saranno più difficili da ottenere.
Per far si che si crei un clima di fiducia e collaborazione l’infermiere che accoglie il paziente si deve presentare! Come ? Nel modo classico : nome e cognome, deve mostrarsi cortese e professionale e non deve mai giudicare la persona che ha davanti. Si deve dare la possibilità al paziente e ai suoi famigliari di fare domande alle quali si deve rispondere. Instaurare un colloquio con il paziente significa fornire tutte le informazioni utili (ad esempio come contattarci, forniremo opuscoli informativi e formativi, procedure utili per la corretta esecuzione di esami bio-umorali o strumentali(es. raccolta diuresi 24 ore, preparazione per Ecografia addome).
Per il paziente la malattia , il ricovero e le cure sono eventi negativi che causano malessere. Nella nostra realtà il paziente nefropatico sia ambulatoriale ma soprattutto il paziente dializzato si trova :
- A dovere modificare le due abitudini a causa del contesto diverso dove non può espletare il suo precedente vivere quotidiano,
- A doversi adattare alla convivenza, trovarsi insieme ad altre persone spesso estranee, dividere la stanza gli spogliatoi,luoghi comuni lo portano a vivere una situazione di difficoltà che crea disaggio.
- Doversi adattare alle strutture in qui si trova, agli orari alla visita medica alla terapia
- Pensare che non li venga detta la verità sul suo stato di salate, il sentirsi solo,la paura di quello a cui sarà sottoposto, la difficoltà a comunicare le sue sensazioni sono motivo di stress per il paziente spesso sottovalutato.
Accogliere un paziente è un processo complesso che non si limita a considerare sola la malattia ma anche tutte le componenti psicologiche ad essa correlate. È indispensabile attuare un piano suddiviso in almeno 4 momenti che vediamo qui descritti:
- L’accertamento : è la conoscenza della persona, è la raccolta dei dati che avviene attraverso un’intervista che si fa al paziente o ai suoi famigliari nel rispetto della privacy
- La diagnosi è l’individuazione dei problemi e dei bisogni umani, del nostro paziente in Dialisi, della sua famiglia e del suo lavoro.
- Metteremo in pratica questi piani assistenziali il più possibile adeguati alle esigenze del paziente utilizzando protocolli e linee guida.
- Si procede con una valutazione intermedia e poi finale degli obbiettivi per verificare se questi possono essere raggiunti.
Ricordiamo che in ambulatorio si intraprende un percorso che va dalla prima visita al post diagnosi:
UNA BUONA ACCOGLIENZA APRE LA STRADA A UN BUON PERCORSO TERAPEUTICO.
Infermiera Fedia Moro