La seduta Dialitica

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L’emodialisi si effettua in Centri Dialisi intraospedaleri o in strutture dedicate extraospedaliere  in genere 2-3 volte alla settimana per una durata di 4-5 ore. Il paziente si reca al centro il Lunedi-Mercoledi-venerdi, o il Martedi-Giovedi-sabato, sera o il mattino, in base ad una precisa turnazione scelta ,quando è possibile,  in base alle esigenze del paziente e della famiglia. Il ritmo e la durata della seduta dialitica sono stabiliti dal nefrologo in base ad esami clinici e sintomi del paziente. Nel nostro centro il medico nefrologo è presente durante tutto il turno dialitico. L’emodialisi di effettua esclusivamente in centri specializzati con personale infermieristico addestrato. La seduta è eseguita in apposite sale provviste di monitor per la circolazione extracorporea e letti (letti Bilancia) che tengono costantemente monitorato il peso corporeo.

La seduta emodialitica sI svolge come segue :

  • Si entra in sala dialisi ad orari stabiliti su chiamata dell’infermiere;
  • L’accesso ai famigliari è limitato a casi eccezionali per il rispetto della privacy degli altri pazienti, e per il rispetto delle norme igieniche;
  • Il paziente si accomoda nel letto bilancia, l’infermiere rileva alcuni parametri: peso, pressione arteriosa e frequenza cardiaca, e il paziente dovrà essere educato a riferire eventuali problemi che ha avuto presso il suo domicilio, durante l’intervallo tra una dialisi e l’altra, onde apportare anche importanti modifiche al trattamento stesso.
  • Va preparato il braccio della fistola per la puntura o nel caso tutto l’occorrente per il collegamento del Catetere Venoso Centrale al monitor
  • Durante il trattamento, l’infermiere che ha preso in carico il paziente sorveglia l’andamento dei principali parametri clinici : Pressione, frequenza, peso, sintomi.
  • Durante e soprattutto alla fine della seduta potranno essere somministrati farmaci.
    Gli infermieri monitoreranno regolarmente la condizione del paziente.

  Il peso “ideale del paziente” detto “peso secco” viene definito del Nefrologo in base a :

  1. dati clinici (pressione arteriosa , edemi, degli arti, manifestazione come crampi muscolari)
  2. dati strumentali (diametri del cuore, sistemi di misurazione dell’acqua corporea, bioimpendenziometrie, ecc)

La massa totale di liquidi da sottrarre in una seduta dialitica dipende da quanti liquidi il paziente ingerisce fra una dialisi e la successiva e viene valutata pesando il paziente al termine della seduta dialitica ed all’inizio della successiva e ad ogni ora della seduta dialitica per valutare l’andamento della perdita oraria.

Generalmente è utile sapere che un sovraccarico cardiaco è inevitabile se l’incremento ponderale (dovuto all’introduzione di liquidi di qualsiasi genere bevande o contenute in alimenti) supera il 5% del peso secco nel cosiddetto intervallo lungo (sabato+domenica oppure domenica+lunedì)  e il 3% durante le sedute della settimana. Se invece il paziente conserva una minima funzione renale si possono  personalizzare  le ore di trattamento ed il numero delle dialisi settimanali (dialisi incrementale). Infatti prima o poi a funzione renale residua può essere persa completamente, quindi solo il rene artificiale  è in grado di eliminare l’acqua che si accumula nell’organismo. Necessità pertanto che l’infermiere educhi il paziente ad una adeguata assunzione di liquidi.

In certi casi nei pazienti con funzione renale residua non è necessario rimuovere liquidi: si parla in questi casi di bilancio idrico nullo. Contrariamente a quello che spesso pensano i pazienti si deve comunque effettuare la seduta dialitica, perché il rene pur eliminando l’acqua in minima parte deve eliminare tutte  le scorie uremiche accumulate.

Durante la seduta il paziente occupa un letto bilancia, potrà leggere, guardare la tv, ascoltare musica o chiacchierare con il personale o i compagni di stanza.

 

 

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